tv reiki




Arcangelo Michele

Arcangelo Michele

Arcangelo Gabriel

Arcangelo Gabriel

Argangelo Raffaele

Argangelo Raffaele

Arcangelo Metatron

Arcangelo Metatron

invocazione Arcangelo Metatron

Angelo Metatron,

che con i Serafini formi la sfera sublime della Luce e del Fuoco prmordiale,

rendi potente e scintillante la Fiamma della mia inquietudine spirituale

affinchè il mio desiderio ardente di proghedire

nella ricerca della Verità

non si spenga mai,

poichè sei Tu, siete Voi, ad avere innescato in me questo incendio.

Angelo Metatron,

che il Tuo Fuoco Divino possa fare sì

che io non resti mai indifferente

a quando accade intorno a me.

Angelo Metatron e Serafini,

mantenete vivo il Fuoco,

nelle mie idee, nei miei progetti, nel mio desiderio di rendere servizio,

di essere utile al mio prossimo.

Serafini di Keter,

bruciate tutte le scorie, tutte le impurità

che i miei desideri attraggono,

affinchè nei miei sentimenti non sopravviva nient'altro

che l'aspirazione ardente di allontanarmi da tutto cio' che è perveso,

mediocre, frutto dell'astuzia.

Ma dona anche al mio corpo,

Principe del Mondo,

il calore necessario,

per una buona salute,

poichè voglio essere utile nel lavoro umano che mi hai assegnato.

Principe Metatron,

Serafini di Keter,

Signori del Dominio Infinito del Fuoco Celeste:

dal mio livello umano

io vi invio un saluto colmo d'Amore.



Sigillo dell'Arcangelo Metatron

Sigillo dell'Arcangelo Metatron

Padre Nostro in aramaico

Padre Nostro in aramaico

Mandala dei 7 Sigilli

Mandala dei 7 Sigilli

venerdì 24 ottobre 2008

LA TRASMISSIONE DEL PENSIERO - Tratto da "Affermazioni scientifiche di guarigione" di Paramansa Yogananda,


È possibile comunicare con gli altri anche inviando onde-pensiero o forme-pensiero, caricando di prana il messaggio che si desidera trasmettere. Bisogna ricordare che nessun cattivo pensiero danneggerà una persona di animo retto e che pensieri egoistici ed impuri rimbalzano con rinnovato vigore sull'emittente, senza aver toccato la parte innocente, poiché la purezza e l'onesta d'animo sono le qualità che realizzano la comunicazione con gli altri.

La forza psichica è produttiva solo se usata a scopi onesti, in caso contrario essa si ritorcera contro chi la usa. Nessuna persona disonesta potra mai acqui6tare un alto grado di potere psichico; avere un cuore ed una mente puri e una garanzia contro ogni tentativo di nuocerci.

Quanto alla meditazione mensile, pensiamo alla responsabilità che accompagna l'emissione di pensieri. Consideriamo che essi vanno ad accrescere la già enorme provvista del mondo-pensiero, spesso carica di forze basse, e cerchiamo di capire la necessità di emettere buoni pesieri, per migliorare il mondo-pensiero esistente. Chi conosce persone addolorate, mandi loro pensieri di conforto; anche inviati a caso essi possono raggiungere qualcuno che ne abbia bisogno; questo è il miglior mezzo per avere a nostra volta un aiuto mentale quando ne abbiamo bisogno.

Che la nostra regola sia: "Non inviare mai ad altri pensieri che non vorresti fossero mandati a te".

La Pace sia con Voi

L'ENERGIA DEL PENSIERO
Chi facesse attenzione viaggiando negli Stati Uniti, allo spirito che anima le diverse città, noterebbe subito il contrasto esistente fra esse. Infatti il pensiero dei primi venuti, influenzo e si aggiunse a quello dei successivi e cosi via, mutando il tutto nel corso dei secoli.
La differenza però, se non appare parlando coi singoli cittadini, diviene palese quando si guarda allo spirito del luogo. Queste particolarita dell'atmosfera-pensiero, sono rilevate dal popolo nell'espressione comune dell'aria che non si addice di un dato posto.
Esse poi, possono essere modificate anche da pochi potenti pensatori che emettessero nella giornata forti onde di pensiero; a causa di quel principio per cui i pensieri forti distruggono quelli deboli e i positivi si contrappongono ai negativi. Chi entrasse, quindi, in una città con potenti manifestazioni mentali ne sarebbe subito influenzato; mentre in una comunità "assonnata" il suo pensiero si intorpidirà. Tutto questo vale molto meno per chi ha una grande personalità, che anzi riuscira a modificare gli altri, ma ciò non accade per la massa.
Allo stesso modo esistono luoghi che, colmi dell'atmosfera di chi li aveva abitati, sono notoriamente sfortunati, anche se individui dalla forte personalita potrebbero capovolgere queste onde. Così ci sono dimore che danno una sensazione di pace e di benessere, altre che sono fredde ed inospitali.
Alcuni negozi danno fiducia, in altri ci si ritrova a stringere il portafogli; da posti in cui si sono commessi delitti, deriva una sensazione angosciosa creata sia dagli attori che dalle vittime. L'atmosfera che permea le prigioni risulta orribile per i piu sensibili, come pure e piacevole quella degli ospedali o da pace e bonta quella di una chiesa. Naturalmente il discorso è molto più complesso e noi lo trattiamo a grandi linee.
Questo vale anche per le persone; alcuni diffondono gioia, forza, coraggio, altri pena, dolore, malinconia. Le onde di pensiero che emettiamo sono attirate e attraggono i pensieri della stessa natura, che, similmente alle nuvole, formano vari strati sullo spazio, senza con cio voler dire che lo spazio occupato da uno strato esclude l'altro; ma anzi lo stesso spazio puo racchiudere mille pensieri diversi che non si disturbano affatto, tranne la fusione di quelli simili.
Ma non possiamo soffermarci oltre su queste minuzie e ci vediamo costretti a passare oltre.
Abbiamo detto che ogni individuo attira i pensieri simili ai suoi e ne è, a sua volta, influenzato; chi nutre quindi pensieri di odio, sarà sommerso dall'afflusso di cattivi pensieri, peggiorando sempre più il suo stato mentale e si attirera (purtroppo) circostanze che gli permetteranno di tradurre questi pensieri in azione.
Cerchiamo quindi di nutrire sempre pensieri alti e nobili e ci vedremo accanto le situazioni per esplicarli, oltre ad attirarci pensieri di altri uomini che si uniranno ai nostri, dato che l'ambiente ce lo creiamo coi "pensieri", che possono annullare, se lo vogliamo, i pensieri avuti nel passato.
Come abbiamo visto, il Prana conferisce al pensiero una forza particolare che e proporzionale alla forza con cui si e emesso il pensiero. Sono questi, i pensieri che volano sicuri verso il loro obiettivo, assai più dei pensieri ordinari.
Questa e un'arte ben nota agli oratori che spesso lasciano trasparire la potenza del loro pensiero dietro le parole, quasi a farli divenire vere e proprie forze viventi, tanto da apparire con la stessa veemenza che avrebbe la persona che le ha emesse in una discussione.

LA TERAPIA MENTALE
Per poter comprendere a fondo la natura della terapia tramite il pensiero è innanzitutto necessaria una conoscenza sufficiente della natura della nostra mente. Essa è il centro delle attività psichiche e si presenta costituita da molteplici piani di manifestazione. È tuttavia opportuno precisare che la mente non è l'unico luogo di manifestazione psichica, nel nostro corpo; al contrario, bisogna sottolineare che ogni organo che possediamo contiene in sè un qualcosa paragonabile alla "mente organica". Ogni gruppo di cellule che lo costituisce, infatti, presieduto da una "mente di gruppo" ed ogni cellula singola, a sua volta, risulta possedere una sua specifica "mente cellulare".
Questa teoria, che individua una particella elementare di mente in ogni singola, infima parte de. nostro corpo, potrà certamente apparire azzardata a coloro che non sono addentro all'argomento; tuttavia è universalmente noto, non solo agli Yogi indiani, ma anche a quanti seguono i progressi della scienza occidentale, quanto questa idea trovi riscontro nei fatti.
Nel nostro volume Quattordici lezioni di filosofia Yoga, abbiamo esposto l'insegnamento della filosofia Yoga in merito al fatto che il nostro corpo è costituito da innumerevoli, piccole "vite cellulari" ed abbiamo rilevato che ogni singola cellula svolge, oltre a quelle del gruppo cui appartiene, anche funzioni ed azioni autonome. Tali microscopiche "vite" sono vere e proprie "menti" che hanno acquistato un grado di sviluppo adeguato al lavoro ad esse assegnato.
Come è facilmente comprensibile, però, ognuna di esse è necessariamente subordinata sia al controllo della mente istintiva centrale, sia a quello dell'intelletto ed obbedisce agli ordini che vengono emessi da questi due centri superiori di attività psichica. Per esemplificare il grado di intelligenza che ogni mente cellulare possiede e che permette loro di svolgere i compiti richiesti, basterà ricordare la capacità che esse presentano, di selezionare dal sangue il nutrimento necessario e di espellere tutto ciò che diviene loro inutile.
Sia la mente cellulare individuale, sia quella di gruppo sono attivamente presenti nei processi di digestione ed assimilazione. Così come chiariscono e testimoniano la realtà di un'azione mentale quel duro lavoro di cura delle ferite che le cellule svolgono e il loro incessante correre e prodigarsi, là dove è necessaria la loro opera. Tutto ciò, d'altronde, è ben noto ai fisiologi.
L'intero nostro corpo, dai tessuti molli ai muscoli, dalle parti ossee allo smalto dei denti è costituito dall'insieme di queste cellule, tutte di varia natura e struttura, armonicamente con le prestazioni loro richieste. Ogni cellula risulta dunque essere una entità individuale, separata dalle altre, con una sua maggiore o minore indipendenza, seppure sempre soggetta al controllo dell'organo cui appartiene ed a quello, superiore, della mente istintiva. Possiamo paragonare le cellule, ognuna delle quali compie la speciale attività ad essa affidata, ai soldati, perfettamente istruiti, di un esercito.
Alcune di esse svolgono momentaneamente una attività; altre costituiscono la riserva in attesa di rispondere ad una improvvisa, urgente chiamata. Alcune attendono ad attività stazionarie, altre possiamo trovarle in continuo movimento per incarichi particolari e speciali. Una parte, infine, compie il lavoro di pulizia espellendo i rifiuti del sistema in cui operano, un'altra, nello stesso tempo, provvede al reperimento e al trasporto degli elementi nutritivi dal sangue verso ogni parte del corpo.
Insieme formano un qualcosa paragonabile ad una vasta ed ordinata comunità nella quale l'individuo svolge la sua particolare funzione in rapporto al benessere collettivo. Questa comunità cellulare è, inoltre, di proporzioni smisurate; basti pensare alle sole cellule dei globuli rossi del sangue che ammontano a circa 75 miliardi.
I globuli rossi, notoriamente, fungono da veicoli trasportatori di ossigeno, attraverso arterie e vene, dai polmoni alle estremità del corpo, generando energie là dove giungono. Nel loro viaggio di ritorno trasportano, invece, tutti quei materiali di rifiuto che hanno caricato nelle loro tappe, quasi come tante navi mercantili che portano nel viaggio di ritorno, carichi differenti da quelli dell'andata.
Altri tipi di cellule svolgono mansioni che potremmo quasi definire di pulizia, proteggendo il sistema dall'intrusione di batteri dannosi all'intero organismo. I loro metodi non sono del tutto "civili", poichè accade spesso che si liberino degli intrusi divorandoli; altre volte accade invece che circondino il bacterio espellendolo sotto forma di pustola, forun colo, ecc.
C'è anche da notare che tutto il lavoro di rinnovamento costante del nostro corpo è opera delle cellule, di ogni tipo. Si muovono lungo il nostro corpo, rinnovano i tessuti ormai logori, provvedendo a sostituire le parti fuori uso, espellono dall'organismo i materiali inutili e dannosi. Sono milioni di piccoli infaticabili operai. Ogni singola cellula per quanto di umili funzioni, possiede un'individualità propria, che si presenta come conoscenza istintiva di ciò che è essenziale al suo lavoro ed alla sua sopravvivenza. Si nutre, si sviluppa ed infine si riproduce per separazione.
Si è portati a pensare che possegga anche memoria (se pure di ordine minimo), e che in alcuni casi manifesti anche un'azione mentale. Non ci sembra utile, a questo punto, addentrarci più profondamente nell'argomento: ci è sufficiente affermare, affinché lo studioso possa opportunamente capire, quanto di vivente ci sia in ogni cellula.
Gli aggregati di cellule danno origine a "comunità cellulari" in cui le singole individuali menti, si combinano in un'azione comune, definendo così un nuovo modo d'essere che si presenta come "entità mentale sociale". Per fornire un esempio basterà prendere in considerazione il fegato, costituito da milioni di cellule, che posseggono una mente comune, definibile "mente del fegato", con una propria autonomia, seppure limitata dal potere della mente istintiva. Quest'ultima, usualmente, compie i suoi doveri di controllo con grande capacità ed attenzione.
Può accadere, tuttavia, che a volte sia costretta a subire, con grave danno per l'intero organismo, inopportune interferenze dell'intelletto, che, con rappresentazioni di timore, ansia, dubbio o preoccupazione, ne turba gravemente l'ordinamento delle attività.
L'insistenza dell'intelletto a volere intervenire nell'ordine costituito del corpo, con l'introduzione di abitudini anormali, genera spessissimo caos nelle comunità cellulari e ne demoralizza i ranghi.
Un istinto naturale di conservazione, a volte può provocare rifiuto o ribellione di fronte ad ordini anormali. Nel volume Hata Yoga, in merito a questo argomento, riportavamo come segue: "pare che alcuni dei gruppi minori (in talune occasioni anche quelli maggiori) insorgendo contro l'imposizione di lavori non usuali o eccessivi, si mettano in sciopero, proprio come farebbero gli uomini in circostanze analoghe". Anche la mancanza di sufficiente nutrimento è causa di simili rivolte (L'analogia con l'uomo è davvero notevole!).

MENTE E MALATTIE
Sappiamo che la mente cosciente ha la possibilità di esercitare una chiara supremazia sulla mente istintiva e quindi di agire nei suoi confronti sia in senso positivo che negativo. Su questo principio si basano Le premesse essenziali delle cure suggestive.
Di conseguenza, come le suggestioni avverse di altri o di noi stessi sul nostro corpo provocano anormalità nelle condizioni generali, viceversa accade che, se ci troviamo in presenza di suggestioni positive e favorevoli, si ripristinano le condizioni di buona salute. Gli studiosi di questioni psichiche, come pure gli studiosi di fisica e gli occultisti, sono bene a conoscenza degli effetti dello stato della mente sul corpo.
Qualche esempio servirà a richiamare la vostra attenzione. L'eminente psicologo, prof. James fa rilevare che: Non esiste alcun fatto interno alla nostra coscienza, sia esso sensitivo, emozionale o anche intellettivo, che non tenda direttamente e per sua stessa funzione a scaricarsi in qualche effetto motore.
È vero infatti che gli effetti motori, non hanno necessità assoluta di manifestarsi sempre e necessariamente in atti esteriori. Essi possono manifestarsi anche, ad es., come una semplice alterazione delle pulsazioni del cuore, del ritmo di respirazione, o della distribuzione del sangue (nell'arrossire, impallidire, ecc.). In ogni modo, vi è sempre un atto motorio come conseguenza di un atto di coscienza.
Un postulato fondamentale acquisito dalla psicologia moderna è quello secondo cui ogni processo di coscienza deve proiettarsi in un moto, manifesto o irrilevabile.
Dice Bain: Sono avvenuti numerosi casi di decesso o squilibrio mentale a causa di forti shock di pena o dolore prodotto da qualche calamità; tutto ciò è in perfetto accordo con la legge generale. Darwin affermava: In uno stato di cordoglio prolungato, la circolazione si fa più lenta, il volto impallidisce, i muscoli si rilassano, le ciglia si abbassano, la testa s'inchina sul petto contratto e labbra e guance perdono in elasticità. L'espressione di un uomo allegro è, invece, esattamente l'opposto.
Dice Olton: Secondo una legge generale, allegria, speranza, gioia, amore e desiderio di salute e di felicità, rinforzano i tessuti, migliorano e normalizzano le funzioni organiche e, complessivamen te, migliorano lo stato generale. Al contrario, odio, malignità, sfiducia e altri stati morbosi della mente tendono alla disfunzione degli organi vitali e secondari.
Dice Flammarion: Una impressione, una sensazione, un qualsiasi turbamento mentale, possono produrre, pur essendo fenomeni interiori, effetti notevoli anche in altre direzioni, pertanto gli effetti fisiologici più o meno intensi, riescono a causare anche la morte. Di esempi di individui morti per una forte emozione se ne trovano a piacimento.
Da lungo tempo, d'altro canto, si è ormai accertato il potere che l'immaginazione può avere sulla vita; è ben nota l'esperienza svolta da alcuni medici del secolo scorso su di un condannato a morte. Il soggetto fu legato ad un tavolo, gli occhi bendati, incapace di qualsiasi movimento.
Gli fu detto, allora, che gli sarebbe stato fatto un salasso al collo, dal quale tutto il suo sangue lo avrebbe lasciato. Una leggera puntura gli fu in seguito praticata sul collo ed un sifone d'acqua collocato accanto alla sua testa, in modo tale che l'acqua fluisse lungo il collo e, scivolando, scorresse per il corpo fino ad una catinella posta a terra. Dopo qualche minuto, il condannato, credendo di aver quasi perduto tutto il suo sangue, morì di terrore".
Così si esprime Maudsley: Le emozioni possono certamente influire, positivamente o meno, sulla attività nutritiva, possono aumentare o diminuire o alterare variamente le secrezioni; vi è ragione di credere che esse agiscono non soltanto nella dilatazione e contrazione del sistema vasomotore ( il che è osservabile nel rossore della vergogna o nel pallore della paura), ma anche e direttamente, sugli organi tramite il sistema nervoso.
A me sembra non irragionevole supporre che la mente può imprimere il suo tono sugli elementi individuali del corpo infondendo, di volta in volta in essi sentimenti di varia natura (speranza, vigore, timore, debolezza, scoramento).
Ancora di Darwin sono delle note circa l'effetto della tristezza sulle funzioni fisiche: La nostalgia basterebbe a disordinare le fun zioni generali dell'organismo; le buone notizie favorirebbero la digestione, una vista sgradevole la nausea.
Samuel Baker afferma: In certe parti della Africa, qualsiasi moto di collera o tristezza è quasi certamente seguito da febbre".
B. W. Richardson si esprime così: Il diabete è un puro tipo di malattia di origine mentale, poichè spesso è il risultato di uno choc psichico.
Di G. Paget è questa osservazione: In molti casi ho avuto occasione di notare che il cancro ha origine da uno stato di ansietà prolungata.
E. Murchison, ancora sull'argomento si esprime quasi esattamente nello stesso modo: Ad ansietà mentale sono attribuiti molti casi di cancro, specialmente uterini o mammari, da alte autorità mediche; ed alla stessa causa si tende ad attribuire l'itterizia così come anche l'anemia.
Prosegue ancora Richardson: Le eruzioni della pelle, seguono, in genere, un surmenage psichico. Anche cancro, epilessia, forme disparate di mania ecc. hanno le cause prime in disturbi mentali. È strano constatare come questi problemi siano stati così poco oggetto di studio fino ad ora.
Di Elmer Gates sono queste parole: I miei esperimenti mostrano che sgradevoli emozioni generano reazioni estremamente negative, addirittura venefiche; al contrario, stati psichici piacevoli for mano combinazioni chimiche di valore nutritivo che stimolano la produzione di energia nelle cellule.
Il prof. Tuke, nel suo noto volume Influenza dello spirito sul corpo, cita numerosi casi di malattie generate da stati di turbamento mentale. Rileva ancora che il timore svolge una importante funzione nella diffusione delle malattie infettive come, per esempio, il colera.
Il prof. Mosso ritiene che la paura sia causa essenziale del ballo di S. Vito, dello scorbuto, della epilessia, ecc. Molti scrittori sono andati tanto oltre, lungo questa via, da ritenere che il timore sia, direttamente o indirettamente alla base di tutte le malattie fisiche.
Noi esprimiamo numerose riserve circa queste affermazioni, ma ve le riferiamo poichè una parte di verità esiste anche in esse. Per quanto abbiamo fin'ora detto, risulta evidente che qualsiasi metodo rivolto ad allontanare il timore dalla nostra mente può assumere una grande importanza nella cura delle malattie. Quasi ogni tipo di cura psichica, infatti, crea, sulla scorta di questo principio, una nuova atmosfera nel paziente. Fiducia, coraggio e speranza sostituiscono paura e rassegnazione...

OGNI PENSIERO INCIDE...
Nello sforzo per guarire, spesso ci si concentra di più sull'assillo che procura la malattia che sulla possibilità di curarla, permettendo così alla malattia stessa di diventare un'abitudine mentale, oltre che fisica. Ciò vale specialmente nella maggior parte dei disturbi nervosi. Ogni pensiero di depressione o di gioia, di irritabilità o di calma, incide solchi sottili nelle cellule cerebrali e rafforza le tendenze latenti verso le condizioni di salute buone o cattive.
L'abitudine subconscia di pensare alla malattia o alla salute esercita una forte influenza. Le affezioni ostinate, mentali o fisiche, hanno sempre profonde radici nel subconscio. La malattia può essere curata estirpandone le radici nascoste. Ecco perché tutte le affermazioni della mente cosciente devono poter lasciare un'impronta abbastanza forte da influenzare il subconscio, che a sua volta agisce automaticamente sulla mente cosciente.
Delle forti affermazioni coscienti agiscono perciò sulla mente e sul corpo tramite il subcosciente. Le affermazioni ancora più forti raggiungono non solo il subconscio, ma anche la mente superconscia, il magico deposito dei poteri miracolosi...
Le affermazioni volte a guarire un'infermità cronica, sia essa fisica o mentale, vanno ripetute spesso, profondamente e ininterrottamente (senza assolutamente tener conto se le condizioni non sono migliorate, o di un eventuale peggioramento), finché le affermazioni non entrino profondamente nella mente di colui che le usa.
Se è giunta la nostra ora, è meglio morire convinti di avere una salute perfetta, piuttosto che pensando di avere un male incurabile, fisico o mentale.

È DI SOMMA IMPORTANZA CHE..
La maggior parte delle persone si preoccupa solo di curare la disarmonia più tangibile e ovvia: quella fisica. Tali persone non si rendono conto che le cause reali di tutte le miserie umane stanno nei loro disturbi mentali, cioè nelle preoccupazioni, nel pensare solo a se stessi e così via. A questo si aggiunga la loro cecità spirituale di fronte al significato divino della vita.
Quando un'individuo è riuscito ad eliminare i germi mentali dell'intolleranza, dell'irascibilità e della paura, ed ha liberato la propria anima dall'ignoranza, è poco probabile che debba soffrire di malattie fisiche o di indigenza materiale.

FIN QUANDO...
FIN QUANDO l'individuo permette alla propria mente di trattenere pensieri di odio,
- di condanna,
- di invidia,
- di gelosia,
- di critica,
- di paura,
- di dubbio,
- di sospetto,
e permette a questi pensieri di generare irritazione dentro di lui, otterrà come risultato certo:
- disordine e infelicità nella sua vita,
- delusione nei suoi sogni,
- disastri nella sua mente, nel suo corpo e nell'ambiente, al quale è legato da sottili fili di azione e reazione.

FIN QUANDO l'uomo continua a trattenere nella sua mente questi pensieri negativi,
- verso le persone che gli sono vicine,
- le condizioni di vita,
- il lavoro,
- le persone amate,
- la sua nazione,
lui stesso, inconsciamente, obbliga le sue energie a creare situazioni negative, che col pensiero attrae e alimenta. Lui solo è perciò responsabile della sua infelicità e dell'infelicità in cui trascina gli altri.

Ed è quindi responsabile anche di "quel grigiore" che pesa sul mondo e che lui stesso è il primo a condannare.

Nessun commento: